In fisiatria, ortopedia, odontoiatria, gnatologia, oculistica, angiologia ecc. si parla ormai costantemente di postura. In effetti, gli studi della postura, grazie alle innovazioni tecnologiche, hanno compiuto negli ultimi anni grossi passi avanti.
Sempre più la postura risulta implicata, in molte problematiche muscolo-scheletriche e organiche.
La postura è l’adattamento personalizzato di ogni individuo all’ambiente fisico, psichico ed emozionale; in altre parole è il modo in cui reagiamo alla forza di gravità.
Per quest’ultimo motivo è una scienza multidisciplinare che abbraccia numerose branche della medicina e della tecnica.
L’equilibrio è garantito da meccanismi fisiologici ai quali contribuiscono principalmente, oltre alla corteccia cerebrale, le funzioni vestibolari, della formazione reticolare, dei recettori visivi e, in minor misura, uditivi, degli esterocettori di tatto e pressione. Inoltre studi recenti sembrano confermare che un ruolo importante possano averlo anche i barocettori renali.
Qualunque causa in grado di modificare l’equilibrio, posta ovunque lungo l’asse cefalo-podalico, avrà riflessi immediati, trasmessi per via ascendente o discendente lungo le catene muscolari, su tutti gli altri segmenti corporei, modificandoli con rotazioni e/o traslazioni di compenso.
E’ evidente che qualsiasi forza (di spinta, trazione, rotazione ecc.) agisca sul sistema cibernetico, avrà in risposta un atteggiamento di compenso che si spalmerà in senso centrifugo, dal punto di applicazione della forza verso i distretti corporei circostanti, fino a interessare l’intero organismo.
Tale risposta, durante il suo percorso, lascerà un segno positivo o meno, della propria azione nelle varie regioni corporee. Avviene così una riprogrammazione del sistema posturale e dell’equilibrio che comporta modifiche delle principali vie afferenti, sia fisiologiche sia, dopo un certo periodo di tempo, perfino anatomiche.